GIOVANI O CAPELLI GRIGI?
Perché assumere i giovani? I luoghi comuni si sprecano e le generalizzazioni pure. Sull’opportunità dell’inserimento di giovani leve in azienda molti ostacoli culturali devono essere ancora superati, nonostante le imprese si trovino ampiamente coinvolte nei turbini della globalizzazione e siano alla costante ricerca di nuove idee, soluzioni, approcci alle opportunità e alle difficoltà quotidiane. D’istinto si pensa di affrontare le complicazioni del mondo attraverso l’esperienza, le competenze, le specializzazioni; roba da capelli grigi, insomma. In realtà, il nostro è diventato un ambiente complesso in cui i fattori culturali, economici, sociali, antropologici, storici, finanziari, tecnologici si intrecciano ai variegati bisogni e desideri umani, alle molteplici tendenze e mode, in un contesto mutevole e accelerato.
NUOVE CAPACITA’
Pertanto, le organizzazioni che hanno il loro motivo d’essere nel soddisfare tali bisogni e desideri, devono attrezzarsi con nuove sensibilità, nuove capacità intuitive e varietà nelle mentalità delle risorse umane che vi collaborano, garantendone pari dignità: la prospettiva illuminante o l’idea geniale, a ben pensarci, non si sa mai da dove proviene, ma le condizioni perché si generi devono essere assicurate in ogni azienda che guarda fiduciosa al futuro.
Allora, l’interrogativo è d’obbligo e l’oggettività delle risposte assolutamente necessaria per coglierne il valore profondo: “Perché assumere i giovani?”. Provo a riunire alcune idee senza preconcetti, consapevole di non poter essere esaustivo, con un gruppo di studenti della classe IV A liceo linguistico dell’Istituto Carolina Poerio di Foggia.
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perché l’energia di un ragazzo è connaturata: stanchi non si nasce, si diventa;
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perché i giovani sono istintivamente veloci, ciò che non è detto negli adulti;
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perché i giovani, normalmente, sono più sinceri degli adulti;
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perché motivare un ragazzo è decisamente più facile che motivare un adulto e in azienda, si sa, la motivazione è un carburante essenziale per la produttività;
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perché, caro imprenditore, se non ti piace vedere crescere un ragazzo (obiettivo facile), quanto ti piacerà veder crescere un collaboratore adulto (obiettivo più difficile)?
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perché senza la crescita dei suoi collaboratori l’azienda non può crescere;
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perché la creatività, la fantasia, l’immaginazione e, quindi, le nuove idee, sono sicuramente patrimonio naturale dei più giovani rispetto agli adulti: i primi sono più innovativi, attraverso idee non filtrate dall’esperienza;
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perché per un ragazzo mettersi in discussione è decisamente più facile rispetto ad un adulto;
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perché la curiosità è una dote naturale nei ragazzi, e non è scontata negli adulti;
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perché i giovani hanno fame, fame davvero;
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perché l’impulsività dei ragazzi si può incanalare nell’intraprendenza, dote preziosissima alla base della voglia di fare, del desiderio di dimostrare di essere all’altezza e del coraggio;
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perché il nuovo non spaventa i più giovani, che si adattano più facilmente alle esigenze del mercato e ambientali e che, da “nativi digitali”, vivono l’evoluzione tecnologica con assoluta naturalezza;
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perché “cervelli freschi” apprendono rapidamente.
Tredici idee che, si spera, portino fortuna a tanti giovani i quali vogliono gridare al mondo il loro valore, che per essere apprezzato non può essere misurato con i criteri degli adulti.
Giuseppe Salvato & IV A liceo linguistico C. Poerio, Foggia: Rebecca Barbaro, Carmen Di Santo, Etleva Lecini, Arianna Matera, Elisabetta Narciso, Alice Sollazzo, Giorgia Tamma, Vincenzo Torraco, Giorgia Tozzi
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