L’immaginazione crea se stessa: è la facoltà di formare rappresentazioni mentali, elaborate in forma libera. Tutti siamo in grado di immaginare qualsiasi cosa ed è un’attività anche divertente, a qualsiasi età. Essa stimola la fantasia, che aiuta ad allargare il mondo del possibile abbattendo le barriere spazio-temporali. Questa ulteriore caratteristica umana è, però, esercitata da tanti, ma non da tutti. È un fatto, comunque, che con l’immaginazione e la fantasia noi affrontiamo piuttosto velocemente la complessità, prima che la ragione individui il processo che conduce alla semplicità realizzativa.
L’immaginazione e la fantasia, a loro volta, sono i presupposti vitali della persona creativa, di colui il quale realizza dal niente qualcosa. La creatività, infatti, attraverso un metodo intellettuale che diverge da quello logico-razionale, e che mescola l’intuizione -o illuminazione- e la conoscenza, supera le regole esistenti grazie a nuove visioni; ma nel contempo ne crea di ulteriori che, rivelatesi utili, vengono quindi condivise. La condivisione, per l’appunto, rappresenta lo spartiacque tra la fase creativa e la più elementare attività immaginativa. Non è affatto scontata ed è causa di una forte selezione tra coloro i quali esercitano la fantasia per potersi definire realmente creativi.
Ma anche il creativo non può considerarsi l’anello terminale della catena, poiché le regole nuove e utili possono rimanere nel cassetto per molto tempo, se non vi è l’intervento di una forza realizzatrice. L’innovazione, infatti, è il risultato dell’intero corso descritto: chi innova raccoglie i frutti del pensiero creativo e aggiunge valore alle idee, consentendone la diffusione attraverso nuovi processi, prodotti, servizi e attività. Ed è giusto considerare, come a voler chiudere il cerchio, che questi ultimi rappresenteranno per gli utilizzatori gli stimoli per un’ulteriore evoluzione dell’immaginazione.
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IL FALLIMENTO NON DERIVA DA CARENZE DI DENARO, MA DI IDEE https://giuseppesalvato.it/?p=340