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MAIL AD UN NEOLAUREATO PER IL SUO CV

PREMESSA

Pubblico, con il suo consenso, ma mail che ho scritto ad un neolaureato disorientato dal fatto che il suo CV non venisse preso in considerazione seppure i suoi studi ingegneristici e la buona votazione risaltavano nella sua comunicazione. Ecco, con le considerazioni che seguono ho voluto liberamente dargli un mio piccolo contributo di esperienza affinché non cadessero nell’oblio le sue qualità.

 

LA MAIL: L’INCIPIT

Ciao Raffaele,

innanzitutto un in bocca al lupo per il tuo futuro, fresco di laurea e abilitazione.

Ho letto attentamente il tuo CV e, ti debbo dire, è formalmente preciso e completo ma, purtroppo, simile a tanti altri. D’altronde il formato europeo guida soprattutto i giovani ad una corretta compilazione, purtuttavia standardizza troppo la presentazione dei contenuti e chi legge è portato ad una visione (nemmeno una lettura!) veloce e superficiale. Se posso permettermi un consiglio, magari aggiungerei la votazione di laurea, atteso che Rosaria mi ha detto che ti sei laureato con un buon voto (quello non è da tutti).

 

L’ANIMA

Se vuoi un giudizio spassionato, io penso che solitamente i CV siano “senza anima” e il tuo non fa eccezione. Non emerge il tuo carattere, le tue attitudini, i tuoi atteggiamenti. Persino i tuoi punti di debolezza possono essere utili, se hai compreso e descrivi come superarli. Mancano le tue ambizioni (perché hai scelto proprio ingegneria? Perché la specializzazione in idraulica (come mi ha informato Rosaria ma che non vedo descritta), i tuoi hobby (e perché proprio quelli e non altri) e tutto ciò che ha a che fare con gli stati d’animo con cui hai fatto le tue esperienze di studio, di tirocinio e di stage. Cosa ti hanno insegnato, al di là delle competenze professionali? Devi osare, credimi, se vuoi ricevere attenzione!

 

IL RACCONTO

Ciò che allora aggiungerei riguarda il “racconto” (e non lo schema per punti) delle tue esperienze dal punto di vista umano, non una fredda elencazione: due righe discorsive in calce ad ogni attività sin qui svolta (perché non dici nulla dell’esperienza della /delle tesi?) e qualche dettaglio narrativo che descriva, poi, le competenze personali: perché sai così bene le lingue? Perché proprio quelle? Dove e come hai sviluppato le competenze comunicative che descrivi? Cosa è significato per te lavorare in gruppo? E all’estero? Insomma, chi legge deve trovare, in non più di due pagine, l’uomo e non il tecnico. Sarà l’elemento che ti distinguerà da tutti gli altri. E, rammenta ancora, piuttosto che scrivere “competenze in…”, descrivi un risultato di cui puoi andare fiero. Comprendo che ti sto provocando forse con troppe domande, ma se non te le poni durante la redazione del tuo CV te le faranno, anche in modalità a volte un po’ subdole, esperti selezionatori… Tutto ciò perché (prova a metterti dalla loro parte) la prima domanda che si porranno riguarderà la tua capacità di entrare al più presto in sintonia con il gruppo di lavoro preesistente; e questo vale più delle competenze acquisite sino ad ora!

Un ultimo consiglio: apri o tieni ben curato i tuoi profili social, in particolare linkedin: le informazioni del tuo CV devono essere anche presenti in questo social.

 

CONCLUSIONI

Credo che ogni ragazzo, e non solo, debba considerare gli aspetti descritti sopra; e spero che questa mail inviata ad un neolaureato per il suo CV sia di aiuto ai tanti che sono nelle sue medesime condizioni.

 

Leggi pure: L’UNICITA’ E’ ATTRAENTE E IL TALENTO CI RENDE UNICI: IL CASO DEI COLLOQUI DI SELEZIONE https://giuseppesalvato.it/lunicita-e-attraente-e-il-talento-ci-rende-unici-il-caso-dei-colloqui-di-selezione/

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