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RELIGIONE, ARTE & MORALE. Ovvero, conformisti o individualisti?

PREMESSA

In un recente corso di formazione rivolto ai titolari di farmacia ho parlato di Religione, Arte e Morale. tre aspetti pervasivi dell’esistenza di ciascuno che possono aiutarci e addirittura migliorarci, ma che possono anche incatenarci a credenze e comportamenti non sempre utili o necessari per la nostra autorealizzazione.

LA RAM CEREBRALE

La RAM individua la capacità di memoria di un computer, che in tal modo è in grado di elaborare programmi e dati. Ma non solo i pc hanno una RAM, anche gli esseri umani; e riferita ad essi tale memoria è la sintesi e l’acronimo di tre forme di pensiero collettivo, che cioè provengono dall’esterno:

– la Religione, che ci insegna il giusto,
– l’Arte, che ci insegna il bello,
– la Morale, che ci insegna il buono.

Attraverso tali insegnamenti ci vengono instillati i concetti di BENE e di MALE; e non è un caso che il BENE si associa ad un comportamento imposto dall’esterno, elaborato da un’entità sovraindividuale, e il MALE si identifica in un atteggiamento spesso individuale e incontrollabile, contenuto e punito dai sensi di colpa.

Ma noi cosa siamo in grado di imparare e di acquisire liberamente, magari sovvertendo il destino quasi segnato e distintivo tra ciò che è bene e ciò che è male?

Possiamo semplificarci la vita, affidandoci alle correnti di pensiero (utili a salvaguardare la coesione sociale, seppur spesso attraverso forme anche psicologiche di coercizione), o costruirci una nuova strada (decisamente più rischiosa) attraverso i nostri personali punti di vista.

Dobbiamo pertanto essere consapevoli che o accettiamo i valori imposti da altri (la strada più semplice, ma che ci mantiene nell’anonimato) o costruiamo la nostra identità unica.

CONCLUDENDO

Purtroppo, constatiamo spesso che noi stessi apriamo supinamente la porta al pensiero collettivo e deliberiamo volontariamente il prevalere del controllo sociale sul primato dell’identità personale.

In un mondo che cambia velocemente, in definitiva, ciò equivale a voler abdicare innanzi alla pur necessaria capacità di discernimento tra la propria responsabilità e il fideismo pressoché assoluto.

Religione, Arte e Morale: sopravvivranno i conformisti ugualoidi o gli individualisti, irriducibili ribelli?

 

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