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Turismo e circuito del sottosviluppo

Cosa unisce turismo e circuito del sottosviluppo? perché di un vero e proprio circuito (vizioso) si tratta, e cerco di spiegarmi seppur brevemente.

 

Premessa

Immaginarsi la ricchezza di una specifica località come una mera rendita passiva (introiti fiscali ingiustificati imposti a cittadini privi del diritto di voto) non è solo dimostrazione di ignoranza delle più elementari strategie di marketing territoriale, ma causa di innesco di un vero e proprio circuito del sottosviluppo, dove diventa inutile ricercare giustificazioni di sorta essendo ogni componente del contesto sia causa che effetto rispettivamente di tutti gli altri che coesistono e che caratterizzano uno specifico territorio. E tra questi componenti dobbiamo anche considerare i comportamenti sociali della collettività locale, che si generano ma che anche si provocano e si innescano inesorabilmente, come specifico appresso.

Nel frattempo viviamo in pieno il XXI secolo e le esigenze delle persone si sono evolute, così come le differenze nello sviluppo territoriale delle località che ambiscono a qualificarsi come turistiche. Allora ecco che sorgono sempre nuove necessità ma anche nuove opportunità all’interno della comunità, spesso le une disattese e le altre sprecate.

 

Non c’è mai fine al peggio

Mi sono dunque divertito ad osservare tali fenomeni e a mettere in fila un esempio di concatenazione di fattori che, ahimè, conduce inesorabilmente al sottosviluppo e che, purtroppo, non è lontano dalla realtà nella vita di alcune località. Turismo e sottosviluppo possono convivere tranquillamente!

L’elenco di seguito proposto potrebbe essere letto incominciando da qualsiasi punto, secondo una logica circolare per cui all’ultimo segue il primo. Sono però partito dall’azione dell’amministrazione locale senza vena polemica ma solo perché ricordo a me stesso quanti economisti si sono prodigati nei secoli nello studiare l’effetto della spesa pubblica sullo sviluppo economico, sociale, demografico e culturale di un territorio. Ad eccezione che nel far west, quello della legge del più forte per intenderci (o nell’assenza di alcuna regolamentazione), non c’è bene privato che possa accrescersi se non ci sono le condizioni pubbliche che lo favoriscono.

 

La catena causa-effetto

Iniziamo, dunque, e cerchiamo di rappresentare non solo la micidiale catena causa-effetto, bensì anche le possibilità di spezzare il circolo vizioso atto a generare un cambio definitivo di rotta che inneschi nuovi valori e che favorisca l’evoluzione culturale di un’intera comunità.

  1. L’amministrazione pubblica non pianifica adeguate infrastrutture e servizi, in linea con i tempi.
  2. In aggiunta alle contingenze esterne, così, si favorisce la svalutazione del patrimonio immobiliare.
  3. L’area diventa attrattiva per un turismo povero (povero non tanto in termini di potere d’acquisto ma di bisogni evoluti): questo genera vacanze mordi e fuggi e scarsa propensione al consumo da parte delle famiglie.
  4. Individui mossi da semplici bisogni fisiologici (mangiare, riposarsi) non sono di stimolo ad una sana evoluzione dell’offerta culturale.
  5. Non intendo assolutamente far passare l’equazione “povero = incivile”, ma senza adeguate sensibilità si osserva un degrado degli spazi pubblici (sporcizia, e non solo) e nessun rispetto per le regole di buon vicinato.
  6. Pertanto, e non solo per l’assenza di una vigilanza pubblica, il territorio diventa interessante per la delinquenza.
  7. Si genera una vera disincentivazione verso l’apertura di attività commerciali.
  8. Si perdono in tal modo occasioni di lavoro: la disoccupazione è diffusa e scarsa è la propensione all’intraprendenza privata.
  9. Di conseguenza, si registra una riduzione del reddito medio o un mancato incremento, quantomeno atteso a favore delle popolazioni che vivono sedute su una miniera d’oro senza rendersene conto.
  10. Concludo con una domanda, convinto che la mia analisi è sicuramente migliorabile e forse estensibile a diverse altre manifestazioni sociali: nell’estate 2024 alcune storiche attività commerciali di Campomarino (CB) restano chiuse per mancanza di manodopera; è possibile conoscere l’offerta economica proposta ai candidati?

 

Conclusioni

Turismo e sottosviluppo: si possono avere idee differenti e contrarie, tutte rispettabili, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla realtà o limitarci a sbraitare. Diceva Gustav Jung: «Tutto ciò che non vogliamo sapere di noi stessi finisce sempre per giungerci dall’esterno e assumere la forma di destino». Vale per noi privati che crediamo in un territorio, residenti e non, e vale per gli amministratori locali, perché la loro responsabilità è sicuramente più grande di quanto possano immaginare.

 

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