PREMESSA
Oggi voglio esprimermi su concetti quali la determinazione e la gioia. Da anni lavoro con piccole e medie imprese affinché possano raggiungere al meglio i propri obiettivi. Lo faccio puntando soprattutto sui tanti talenti di cui le aziende sono fornite, consapevole che il capitale umano sia un mondo per molti ancora da scoprire ed è spesso male utilizzato, nonostante i costi.
PAGARE LE BRACCIA DELLE PERSONE
Sembra paradossale, ma ad ascoltare le idee dell’imprenditore e dei suoi collaboratori spesso la mia percezione è stata di un grande spreco di energie o di una grande opportunità non colta; ai tempi d’oggi ciò si trasforma in una miopia inaccettabile e pericolosa: si pagano le braccia, le competenze, la disponibilità delle persone, ma non si va oltre. In realtà un imprenditore “compra” soprattutto risultati e disponibilità, mentre un collaboratore “vende” il proprio tempo e la propria competenza. Tutto bene? Nient’affatto: è come andare al mercato e trovare il fruttivendolo che ti offre le pere mentre tu intendi comprare le mele. Buone entrambe, ma domanda e offerta non collimano!
Siccome per “essere” devi contare su te stesso, ma per “esistere” devi contare sugli altri -che tu sia un individuo o un’organizzazione-, mi sono sempre posto il quesito su cosa faccia davvero la differenza in una persona, affinché possa rappresentare una risorsa di vero aiuto per sé e per gli altri. E in particolare quali siano le differenze davvero preziose da spendere con successo nell’ambito lavorativo.
Se riuscirò a trovare questi pregi, mi son detto, capirò quel valore che è ugualmente compreso sia da colui il quale offre le “pere” che da chi domanda le “mele”! La capacità relazionale? La voglia di ottenere dei risultati? L’intraprendenza? Il modo di organizzarsi per non sciupare tempo ed energie? La leadership? L’atteggiamento problem solving? La capacità di gestire altre persone? Il carisma motivazionale? L’ascolto? La passione per quello che si fa? La responsabilità?… Tutte cose corrette e davvero utili, ma dovevo trovare ciò che era a monte di tutto, quella cosa che mi avrebbe illuminato la mente sull’origine di tanti successi e di tanti fallimenti…
DETERMINAZIONE E GIOIA
Di certo, l’osservazione dei comportamenti di chi raggiunge un traguardo è un esercizio utile e necessario, motiva e spinge verso l’emulazione, ma non è sufficiente a spiegare il perché alcuni soggetti si comportano in un modo ed altri no, pur di fronte all’evidenza di una situazione bloccata o di un risultato insoddisfacente. Perché? Ecco la domanda fondamentale per la nostra comprensione, in qualsiasi situazione ci troviamo. Perché? Perché?… D’un tratto le nubi si sono diradate e la soluzione mi è apparsa tanto chiara quanto semplice. Due sono le caratteristiche umane che formano il substrato di ogni successo: la Determinazione e la Gioia!
La determinazione, cioè l’assertività che dimostriamo innanzitutto a noi stessi quando raggiungiamo un obiettivo, desiderandolo ardentemente. La gioia, quella sana tranquillità così vitale se intendiamo porci grandi mete e necessitiamo di uno stato emotivo che ci liberi tutta l’energia necessaria, ma fondamentale anche se dobbiamo gratificarci di uno stato, di un momento, di un’emozione, di una relazione.
Senza determinazione non c’è la forza per andare avanti e non riusciamo a coinvolgere con la giusta energia e convincimento chi ci è attorno nel momento delle decisioni e della loro attuazione, perché -tra l’altro- sarebbe difficile la chiarezza comunicativa in assenza di assertività. Senza la gioia non c’è la capacità di godere di quello che siamo e che possiamo diventare, né di compiacersi nel fermarsi ad osservare dettagli della vita così fondamentali e che spesso danno il vero sapore alle nostre esperienze.
LA FORZA DI VOLONTA’
La determinazione è la materializzazione fattiva della volontà senza aggressività, della giusta grinta che non sovrasta il valore delle relazioni, anzi le coinvolge in un fine comune con sicurezza e non con forza, con persuasione e non con prepotenza. È l’affermazione di sé, la dimostrazione a se stessi che tra il dire e il fare c’è di mezzo il… fare, perché senza azione non si raggiunge alcun risultato.
È il “distillato” della convinzione, ma anche la spinta interiore a superare gli errori. La determinazione è voglia di affrontare le situazioni, di cogliere le sfide, di godere di un risultato costruito con le proprie mani, riconoscendo consapevolmente il contributo di altri. Tutte le volte che abbiamo sperimentato con soddisfazione il raggiungimento di un traguardo abbiamo compreso cosa sia la determinazione e il suo valore, quella scarica adrenalinica che sopisce la stanchezza e ci spinge oltre i nostri limiti, almeno quelli immaginati un momento prima dell’accensione dei motori a piena potenza.
L’ENTUSIASMO E LA SERENITA’
La gioia è il perno dell’entusiasmo, ma anche della serenità. Ci aiuta ad avere una leadership naturale perché gli altri vedono in noi non arrivismo ma leggerezza, non egoismo ma condivisione, non ricerca dell’avere, ma dono. La gioia conquista gli animi e ci consente anche di superare meglio le sconfitte. La gioia è pace interiore e credo vada distinta, seppur sottilmente, dalla felicità perché è uno stato, un modo d’essere, piuttosto che un’emozione legata ad un’esperienza.
Qualcuno ha detto che non c’è un mezzo per essere felici: la felicità è il mezzo! Verissimo: se la felicità è il substrato per raggiungere un fine, vivere con gioia è il miglior risultato auspicabile… I bimbi sono gioiosi per definizione, una condizione di spensieratezza pervasiva di tutti gli ambiti vitali, mentre non sono necessariamente consapevoli della felicità, se non per specifici episodi. Da adulti, invece, nella migliore delle possibilità andiamo alla ricerca della felicità, spesso più o meno effimera, quasi a scadere nella semplice contentezza per qualcosa, nell’appagamento di qualche bisogno, e non pensiamo più alla gioia nella sua purezza.
I DERIVATI
Derivati della determinazione sono la perseveranza, l’operosità, la resilienza, l’essere un trascinatore e un comunicatore sicuro, l’influenzamento, la capacità di convincere, l’avere un atteggiamento vincente, l’automotivazione, l’iniziativa. Derivati della gioia sono l’amore, la fiducia verso se stessi e il prossimo, la tolleranza, la gestione dello stress, la pazienza, la generosità, la gradevolezza, la capacità di creare buoni rapporti interpersonali, la volontà di gestire le proprie ansie, la comprensione del prossimo, l’idealismo.
La presenza di entrambe questi talenti in capo alla medesima persona fa sì che si integrino anche compensandosi, l’uno il “controllore” dell’altro, in un’azione sinergica senza pari.
UN BINOMIO PERFETTO
Determinazione e gioia: un binomio perfetto che dobbiamo proteggere ed allenare dentro di noi. Proteggere da ogni attacco volto a distruggere queste nostre doti; allenare in ogni manifestazione del vivere, non confidando necessariamente negli altri o nel tempo. Le ingiustizie non sono sempre risolvibili o evitabili, ma l’individuo abile a gestire queste due qualità non sarà un attendista, non si lascerà distruggere da esse e non permetterà a sopraffazioni e prevaricazioni di destabilizzare il proprio equilibrio interiore. Sarà in grado, per di più, di disseminare attorno a lui un’aurea di possibilità, tutte quelle che la vita ci offre e che meritiamo di sperimentare.
Divertirsi negli impegni che si affrontano: chi è capace di fare di meglio senza determinazione e senza gioia? E ancora, chi segue una persona determinata ma al contempo piena di gioia interiore non se ne pentirà, perché potrà cogliere con profitto utilità ed esperienze di valore. E magari avrà assorbito un po’ di queste capacità diventando testimone di un progresso umano, sociale ed economico possibile, pur rispettoso di chi è diverso. In un ambiente e in un’epoca competitivi e sempre più distratti dai valori materiali, come quelli in cui siamo normalmente immersi, non è cosa da poco…
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