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È IL CAPITALE UMANO CHE GENERA IL CAPITALE ECONOMICO

PREMESSA

Oggi parlo di capitale umano e della sua attualità. L’impresa del terzo millennio non è uguale al passato. Anzi, non vi è mai stato nulla creato dall’uomo che si è potuto definire immutabile; quindi, neanche le organizzazioni economiche.

In due secoli di rivoluzione industriale non sono solo cambiati innumerevoli volte i prodotti, le macchine, le tecnologie, i processi, perché tali innovazioni sono paradossalmente non la causa dello sviluppo, bensì l’effetto di un cambiamento innegabile e inarrestabile che riguarda l’UOMO. È l’uomo che, emancipandosi, manifesta volontà di miglioramento e in ciò profonde massima energia che riversa nello sviluppo e nell’evoluzione dei suoi bisogni, come individuo e come società.

LA FORZA DEL CAPITALE UMANO

Questo è palese sia se ci poniamo dal punto di vista di chi innova dal lato dell’offerta, sia partendo dall’ottica del consumatore, del cittadino che esprime una domanda sempre più articolata. L’energia che ognuno di noi è capace di esprimere non solo è abbondante, ma va correttamente e utilmente indirizzata verso mete condivise: solo l’imprenditore può decidere e ha la responsabilità di coinvolgere nel “progetto” della sua impresa le mete di ciascun suo componente, affinché la collaborazione in un gruppo non la si intenda solo sul piano dei diritti/doveri contrattuali.

Nessun imprenditore oggi si rivolge al proprio mercato con gli stessi prodotti/servizi di ieri, né è detto che si indirizzi al medesimo mercato di ieri. E l’accelerazione dei cambiamenti, non solo la globalizzazione, ci fa comprendere quanto sia vicino e allo stesso tempo lontano il nostro passato, un tempo che oramai non torna più.

Così l’esperienza accumulata nel nostro “vicino” passato non è detto che sia sempre utile per la gestione del futuro; al contrario, più i cambiamenti ambientali sono turbolenti più l’esperienza non ci serve, perché occorre innovazione nei modi di gestire, di pensare le regole del gioco, nella creatività umana. La delicatezza di un passaggio generazionale in un’azienda spesso è esaltata da momenti di incapacità nel comprendere nuovi scenari da parte di chi lascia, nuove prospettive che necessitano di nuovi comportamenti strategici.

CAMBIAMENTO E COINVOLGIMENTO

L’imprenditore è uomo solo nelle sue decisioni ma può, ancor di più attualmente, decidere senza coinvolgere? Oggigiorno i cambiamenti sono sempre più spesso utili se rapidi e nella velocità c’è tutta l’azione di un gruppo che si individua nel successo dell’azienda. Se hai tutto sotto controllo la tua azienda sta andando troppo piano. Cosa fare?

Ecco, l’energia umana, a cui abbiamo accennato, è utilmente sprigionata (= migliori risultati) solo se l’individuo si sente appartenente ad un gruppo; se, viceversa, percepirà che il proprio lavoro sarà contraccambiato esclusivamente da una retribuzione monetaria, vi abbandonerà alla prima occasione! Allora è COMPITO PRIORITARIO del moderno imprenditore lavorare sulla motivazione umana, con la consapevolezza che bisogna far crescere i talenti nell’impresa (far crescere il capitale umano), che non vi è posto più per la mediocrità aggrappata ad uno scambio esclusivamente “contrattuale” nelle rispettive prestazioni. È la motivazione che guida il tuo successo.

Rammentiamo che l’evoluzione umana ha reso più esigenti gli uomini come consumatori, come cittadini ma anche come lavoratori ed  è estremamente difficile per un imprenditore far cambiare rapidamente rotta alla propria nave, per necessità di sviluppo o solo per sopravvivere nel nostro ambiente, se non si è predisposta per tempo una squadra dalla mentalità vincente!

Ritardi in tal senso sono facilmente percepibili: MISURATE QUANTO DEL VOSTRO TEMPO DEDIDCATE ALLA GESTIONE DEI PROBLEMI CORRENTI, rubandolo alle pubbliche relazioni, al marketing, alla finanza, allo sviluppo delle risorse umane, alla pianificazione strategica… E non si tratta di attività esclusive della grande impresa, perché sono già state (e lo saranno) le azioni che vi hanno fatto crescere (e vi faranno crescere).

COLLABORATORI ALLEATI

Vecchie attività quali il controllare, l’imporre, il decidere senza confronto, il replicare attività di successo del passato, portano all’estinzione delle aziende! E non sarà colpa dei soliti Cinesi o dei prossimi Indiani, Brasiliani,…

Queste realtà sono destinate a svilupparsi, pertanto le nostre scelte non possono indirizzarsi solo verso un taglio dei costi: avere come alleati i propri collaboratori, la loro energia, la loro creatività, farli vivere circondati da idee positive farà acquisire all’imprenditore quella leadership di cui avrà sempre più bisogno oggi e in futuro; ma dovrà anch’egli lavorare affinché nel proprio gruppo ciascuno si possa sentire leader di se stesso, cioè creatore del successo dell’impresa in cui lavora. Il vero problema non è quanto costa formare i collaboratori, ma il prezzo che dovrai pagare a non farlo!

Ricordiamoci che l’innovazione nelle componenti tangibili delle organizzazioni (capitali, tecnologie, prodotti, strutture) sono replicabili in qualsivoglia contesto geografico: è sufficiente acquistarle per essere pronti a “colpire” anche da posti lontani; ma l’innovazione nella componente intangibile fondamentale (la risorsa umana) non potrà copiarcela nessuno perché, culturalmente radicata in uno specifico contesto territoriale, gode dell’energia dei singoli, della loro creatività, della loro attitudine all’assunzione di responsabilità.

Chi saprà selezionare e gestire talenti per il proprio gruppo potrà amministrare una ricchezza inestimabile, poiché gli uomini ragionevoli si adattano all’ambiente, quelli irragionevoli lo cambiano!

CONCLUSIONI

Non esiste un modello di realtà unico e le azioni/gli strumenti non sono oggetti precostituiti, bensì abiti su misura fondamentali sia in fase di selezione di risorse, sia nello sbloccare cancrene motivazionali o di scarsa leadership in un gruppo di lavoro. Una sola cosa abbiamo “ferocemente” imparato nel vivere i nostri tempi: LE RENDITE SONO FINITE e anche organizzazioni apparentemente solide non sono monoliti immutabili nel tempo perché, pur ricche di capitali e di tecnologia, non possono fare a meno degli uomini, motore e vita di ogni realtà. Il capitale umano, per l’appunto.

Mi piace dire che facendo le cose di sempre otterrai i risultati di sempre: cosa ne pensano i tuoi collaboratori?

 

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QUALITA’ UMANE E SUCCESSO NEL LAVORO https://giuseppesalvato.it/?p=368