PREMESSA
ELEZIONI 2014 – LETTERA APERTA DI UN CITTADINO: il divario tra gli individui che concentrano su di loro le possibilità decisionali -e conseguentemente la ricchezza- e gli individui che annaspano, ingigantitosi negli ultimi decenni a tutti i livelli, resta la più chiara dimostrazione che la politica da tempo è diventata mero potere e non più servizio.
E neppure potere nelle mani di chi governa le istituzioni, poiché asservito ad interessi per lo più occulti e che hanno prodotto quella crisi etica che si vuole far passare per crisi economica.
TRACCE DI LAVORO
Parità di genere, rappresentanza politica dell’eletto di fronte ai propri elettori, pari opportunità per tutti e possibilità secondo capacità, creazione e distribuzione della ricchezza e del benessere secondo prospettive di lungo termine e fondate sull’economia reale, trasparenza finanziaria, servizi e accoglienza adeguati al rango di civiltà di cui ci riempiamo la bocca sono solo alcune tracce di lavoro suggerite a chi si dichiara politico, sia a livello locale che internazionale.
Ma nella storia contemporanea questo non è più possibile, perché noi cittadini abbiamo ceduto fin troppo alle lusinghe e agli egoismi personali delegando ad occhi chiusi la rappresentanza degli interessi della comunità; e ciò ha consentito di rompere il “giocattolo” della democrazia.
Il voto “svenduto” è un esempio di qualunquismo di gran lunga superiore all’astensionismo, che ha un significato politico più di tante disquisizioni sulle differenze di punto percentuale nei confronti elettorali che si susseguono.
ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Le elezioni a Foggia, la mia città, quest’anno dovrebbero avere un sapore davvero speciale, di fronte a tasse, disservizi, delinquenza e degrado il cui fondo amaro sembra non avere limiti. Mi permetto un appello: caro futuro sindaco, se vuoi il mio voto promettimi di non far entrare a palazzo di città nessuno degli amministratori degli ultimi decenni, di qualsivoglia colore politico, perché è da insani di mente riproporre nomi che hanno fallito per incapacità, incompetenza, delinquenza o asservimento ad interessi estranei alla comunità.
E promettimi che chi dirige la pubblica amministrazione e le aziende di questa città venga pagato su risultati misurati in termini di benessere prodotto per la cittadinanza e non sul tasso di assenteismo o altri parametri che sarebbero ridicoli se non vivessimo momenti davvero drammatici. E così si combatte anche la delinquenza, che trova spazio nella corruttibilità e nella debolezza delle persone.
CONCLUDENDO
ELEZIONI 2014: LETTERA APERTA DI UN CITTADINO: il compito è difficile, ma questa è Foggia. E non è l’unica. Caro futuro sindaco, incomincia a studiare le pratiche gestionali che funzionano, in Italia e all’estero; solo allora ti sosterrò anche nei pur necessari sacrifici. Altrimenti resta a casa: un commissario che faccia da semplice notaio nell’ordinaria amministrazione sarebbe più che sufficiente e non peggiorerebbe la situazione!
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