IL PRESUPPOSTO

Cosa c’è dietro un amico, dietro gli amici? Parto da un presupposto: conoscere se stessi è mille volte più importante che conoscere gli altri e il mondo.

IL FATTO

Non molto tempo fa ho incontrato per la prima volta un brillante giovane, neo laureato, a cui ho posto la seguente domanda: quale definizione evidenzia adeguatamente la tua qualità più importante?

E lui, senza tergiversare: “Sono il miglior amico di tanti miei amici!”. Non so dove e quando l’abbia maturata, ma questa frase mi frulla nella testa come una delle cose più interessanti che abbia sentito da diverso tempo a questa parte. In meno di un rigo egli ha rappresentato un mondo, uno stile di vita, un’abilità relazionale e un valore di fondo.

LA MIA CONSIDERAZIONE

Davvero le idee che hanno un tale impatto sulla nostra coscienza ritengo che abbiano un non so che di incredibile, perché incidono sul nostro benessere prim’ancora che sul benessere dei nostri interlocutori-beneficiari: chi si trova a vivere una tale condizione vive semplicemente in modo più pieno la propria esistenza.

Infatti, l’essere “il migliore amico di molti miei amici” individua non l’azione del “caso”, ma una specifica prerogativa che la persona ha deciso di mettere in atto con perseveranza perché sa, anche inconsapevolmente, che questa strada lo condurrà a crescere e a sentirsi bene con se stesso!

CONCLUDENDO

Avevo appena chiesto a ciascun componente di un gruppo di imprenditori: “Tu sai come ci si sente a stare con te?”; e li avevo incalzati ad uno ad uno  con l’affermazione consequenziale: “Cosa puoi fare tu  per…”, per inchiodarli sull’interrogativo: “Sai guardare le cose dal punto di vista del tuo interlocutore?”.

Ebbene, d’un lampo il “miglior amico di molti miei amici” ha superato ogni record d’importanza nella mia testa e nel mio cuore, essendo capace di riassumere tutte le parole precedenti, senza perderne le sfumature.

E, si sa, la capacità di sintesi appartiene al genio umano!

 

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