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ELOGIO DELL’IMPERFEZIONE NEL BUSINESS

Il tema “Elogio dell’imperfezione nel business” viene affrontato il 26 luglio 2022 – ore 18,30 da Cesare Lagna (Società dei Progetti) che intervista Giuseppe Salvato.

 

Cosa è l’imperfezione e perché ha valore nel business?

Traggo spunto da un mio libro dedicato ai rapporti interpersonali e al conseguente clima negli ambienti di lavoro. Qui intendo riprenderne i concetti che mi portano ad esaltare l’imperfezione umana, la sua imprevedibilità e la sua creatività, caratteristiche assolutamente necessarie per affrontare la complessità odierna. Vale la seguente equazione:

IMPERFEZIONE = IMPREVEDIBILITÀ (ragionare fuori dagli schemi) + CREATIVITÀ (estro, intuito)

 

Ebbene, si è insostituibili se si è imperfetti. E in un mondo complesso che ci pone sempre nuovi problemi non si ragiona necessariamente per logiche di causa-effetto.

 

Conta di più la fortuna, il talento o il lavoro per avere successo professionale?

Approfondendo il mio elogio dell’imperfezione nel business, tre sono i fattori artefici del nostro destino: impegno nel lavoro, talenti personali e fortuna. Più precisamente, la nostra autorealizzazione nasce dall’impegno (il lavoro sulle abitudini da acquisire e da perdere, la forza di perseverare, il desiderio di misurare i risultati ottenuti e di confrontarsi con i feedback ricevuti), ma dipende anche dai talenti naturali (attitudini, punti di forza/debolezza, patrimonio genetico) e dalla fortuna (contesto ambientale, caso fortuito, coincidenze). Ovviamente, non bisogna confondere le opportunità, che i talenti e la fortuna ci riservano, con il lavoro costante con cui applicarci nella vita per determinare la nostra sorte. Questo fattore, quindi, merita maggiore attenzione.

Affrontare il lavoro, infatti, sarà più o meno desiderabile e, di conseguenza, intenso ed efficace quanto più risultano essere “forti” dentro di noi tre elementi essenziali: i bisogni, le motivazioni e gli atteggiamenti. Nello specifico, i bisogni scaturiscono dal nostro intimo, e ci stimolano a dimostrare qualcosa a noi stessi; ma provengono anche dall’esterno, suggeriti o imposti da terzi, spingendoci a dimostrare qualcosa agli altri. Le motivazioni si rifanno a sensazioni di dolore o di piacere che ci muovono e ci fanno fare delle scelte nella vita, ovvero all’accettazione o al rifiuto del gruppo di appartenenza, nonché ad aspettative che generano timori e speranze. Infine, dobbiamo considerare i nostri atteggiamenti quali l’intraprendenza, l’assenza di giustificazioni, la determinazione, il tono emotivo positivo, l’ottimismo, che supporteranno adeguatamente il fattore lavoro fornendo l’energia necessaria ad affrontare ogni sforzo.

 

Conclusioni

Riassumendo, se nutriamo gli atteggiamenti adeguati e, attraverso lo stimolo di forti motivazioni, li indirizziamo al soddisfacimento di bisogni per noi significativi, affrontare con il lavoro le occasioni che fortuna e talento ci offrono sarà più facile e piacevole, garantendoci migliori risultati, accresciute capacità e competenze, ma anche un’adeguata crescita dell’autostima personale.

 

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